Didattica di taglio pratico

In questa pagina sono elencate, suddivise sulla base delle varie metodologie utilizzate, le molteplici attività didattiche di taglio pratico che fanno parte dell’offerta formativa del Corso di studi di Giurisprudenza. 

Per "didattica di taglio pratico" si intende quel tipo di didattica che - completando la formazione classica del/la giurista, di tipo teorico-sistematica - consente alle studentesse ed agli studenti di sperimentare la fase applicativa del diritto, allenandoli ad utilizzare le proprie competenze e conoscenze giuridiche in una prospettiva di risoluzione dei problemi (c.d. learning by doing).

Come si potrà osservare, si tratta in molti casi di attività didattiche autonome, che si qualificano come corsi opzionali o integrativi. In altri casi, si tratta invece di attività didattiche complementari che si collocano all’interno di corsi anche obbligatori, che le studentesse e gli studenti possono scegliere di seguire in aggiunta alle lezioni tradizionali. 

Rientrano in questa categoria le attività didattiche che consentono alle studentesse ed agli studenti di entrare in contatto con il diritto vivente e di mettere a disposizione le proprie competenze per la soluzione di un problema: contribuendo alla soluzione di un caso "reale", svolgendo un servizio a favore di una categoria di soggetti o ancora divulgando informazioni giuridiche su di un determinato tema alla collettività. La Clinica può assumere quindi forme diverse, potendo ad esempio consistere nella collaborazione all’assistenza in giudizio di una parte o nella partecipazione ad uno sportello di informazione giuridica.

In questo percorso formativo, le studentesse e gli studenti sono guidati, oltre che da docenti della Facoltà, anche da professioniste e professionisti nonché da operatrici ed operatori del diritto. Generalmente le attività della Clinica legale sono regolamentate da Convenzioni/Protocolli con gli Ordini professionali o con gli Enti con cui si coopera.

Le Moot Court competitions consistono in simulazioni processuali, attraverso le quali è possibile preparare le studentesse e gli studenti alla pratica forense riproducendo l’iter di un autentico giudizio. Ogni anno vengono organizzate numerose Moot Court competitions (tanto in ambito nazionale che internazionale) presso prestigiose istituzioni universitarie o altri enti ed associazioni sui temi giuridici più vari e con uno schema comune che muove dall’analisi di un caso, spesso complesso e dotato di molteplici risvolti processuali e sostanziali, attraverso un sistema di round ad eliminazione. A tali competizioni, che vedono talvolta la partecipazione di centinaia di università da tutto il mondo, ciascuna università partecipa con un proprio team di studentesse e studenti coadiuvato da uno/a o più coach. 

Tali attività didattiche offrono alle studentesse ed agli studenti l’opportunità di approfondire le tematiche giuridiche attraverso la simulazione di concrete controversie giudiziali. A seconda dei casi, l’attività può consistere nella discussione orale della controversia o nella presentazione di memorie scritte ad un collegio giudicante (composto da docenti o da professionisti e professioniste esterni). Nel caso dei seminari competitivi, le studentesse e gli studenti vengono suddivisi in gruppi: coloro che presentano il lavoro migliore in ciascuna fase della simulazione passano al turno successivo.

Attività didattica che consente alle studentesse ed agli studenti di esercitarsi nella redazione di pareri ed atti processuali in relazione a casi pratici tratti dalla giurisprudenza o costruiti ad hoc dal/la docente. È parte integrante dell’attività didattica la correzione (individuale o collettiva) dei lavori prodotti dalle studentesse e dagli studenti.

Entro tale categoria si collocano attività didattiche di taglio pratico che non sono erogate nella forma tradizionale della lezione frontale, ma che non rientrano nelle altre categorie. Si tratta di attività eterogenee la cui peculiarità si coglie nel contesto nel quale si svolgono, come nel caso di corsi svolti all’interno di istituti penitenziari, oppure nel ruolo assegnato alle studentesse ed agli studenti, che possono essere chiamate/i a svolgere presentazioni di temi o casi davanti alla classe.